Parrocchia
MARIA REGINA MUNDI
Nichelino (To)
interno chiesa

GRAZIE!

Novembre 2016

Carissimi, prima di tutto… GRAZIE!
Grazie per l’accoglienza cordiale e affettuosa di queste prime settimane in Crociera.
Grazie per la testimonianza di amicizia con il Signore Gesù e per la vostra voglia di fare e di essere cristiani. Grazie a quanti si spendono quotidianamente entro lo spazio della parrocchia e del quartiere, a casa e sul lavoro, a scuola e ovunque ci sia incontro, servizio, festa e relazione. Grazie per gli incontri personali, da quelli programmati a quelli “casuali”: in oratorio o in confessionale, alla scuola materna o per la strada, in casa di una famiglia che piange la morte di un caro o in negozio… mentre si compra il pane! Grazie a chi mi racconta con passione la storia della parrocchia e le importanti trasformazioni che Nichelino ha vissuto in questi ultimi decenni: dalle famiglie storiche – con i loro orti e le cascine – che sono la memoria viva di una comunità in cammino, a quelle giunte nella grande emigrazione degli anni ’60 che hanno portato il colore e il calore di altre tradizioni: sto scoprendo, poco per volta, come abbiate dato forma tutti insieme a un quartiere che – innestato tra Moncalieri e Torino – appare caratterizzato da una personalità vivace e originale. Grazie a don Francesco, don Antonio e don Richard (e agli altri sacerdoti, consacrate e parrocchiani che hanno lasciato una profonda traccia nella vita della comunità): di generazione in generazione Dio continua a esprimere la sua creatività e il suo amore attraverso le persone che ci hanno preceduto e voluto bene. Grazie a quanti incontro tutti i giorni in chiesa. E grazie a chi mi ha detto semplicemente: «Padre, non mi vedrà molto spesso… ma sono contento di conoscerla!». Grazie se ci aiuteremo a non sentirci lontani. Né per Dio né per la Chiesa possono esistere lontani.zzati a tutta la comunità e inviterà a pregare per voi e i vostri bambini.Il Vangelo ci ha regalato l’ispirazione che il senso della vita è nella prossimità: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso» (Lc 10,27). Insieme possiamo farci vicini ai bisogni e alle speranze dei giovani e delle famiglie, dei bambini e degli anziani, delle persone sole e tribolate, di chi attraversa situazioni di povertà o malattia, di chi ha sperimentato fallimenti e sta provando a ricominciare.

Il Vangelo entra nel tessuto del quotidiano, là dove siamo, interpellando tutti e soprattutto scovando risorse dove non ci aspetteremmo: non c’è persona che non sia dono. Anzi, il Vangelo ci suggerisce che solo nelle fragilità è possibile scoprire il tesoro che Dio ha nascosto in noi. Anche per amare bisogna essere fragili: decidere di non avere tutto sotto controllo, rischiare, non lasciarci ipnotizzare dalle paure ed essere misericordiosi a vicenda (Ef 4,32). È lo stile di Gesù che per amarci è stato vulnerabile, non ha temuto di esporsi, è uscito dallo spazio rassicurante di una religiosità per pochi eletti, andando incontro a tutti. Per questo Papa Francesco ci ricorda che la Chiesa per essere se stessa deve essere Chiesa in uscita, capace di ascoltare e incontrare le donne e gli uomini del nostro tempo, spinta dalla gioia della Buona Notizia: «Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno» (Evangelii Gaudium, 23).


Carissimi, possiamo continuare a provarci insieme!
A presto, dunque! E buon cammino a tutti!

Don Mario