DALLA SIRIA A NICHELINO
Articolo di Cristina Nebbia, su Nichelino Comunità
“Stanno in un limbo, perché avanti non possono andare e indietro non possono tornare”.
È per chi si trova in questa terra di mezzo, in un desolante campo profughi da qualche parte del mondo, che la Comunità di Sant’Egidio promuove i Corridoi Umanitari.
Uno di questi porterà a Nichelino una famiglia siriana, attesa da un’altra comunità, quella della chiesa Maria Regina Mundi, in zona Crociera. “Arrivano in questi giorni – annuncia il parroco don Mario – E la loro presenza onorerà la volontà di chi ha reso possibile tutto questo”.
Per mamma Hanan e papà Abdullah, con i loro 5 figli minorenni, la speranza abita in via Aosta, in un alloggio di 83 metri quadri, affacciato sul campo da gioco e sulla parrocchia che li accoglie.
Una dimora che sembra arrivare a braccetto con la provvidenza. La sua storia comincia in via Po, in una casetta col giardino, di proprietà di Michelina Trucco. “Era una donna fragile, assistita dalla San Vincenzo parrocchiale – ricorda il don – Quando non è più stata autonoma, si è ritirata in una residenza per anziani a Carignano. Alla sua morte ci ha lasciato la proprietà in eredità, per accogliere persone senza dimora”.
La casa, però, non è più abitabile. È vuota da tempo e manca il riscaldamento, ma la ristrutturazione per la Regina Mundi è economicamente insostenibile. “Nel 2018 il Consiglio pastorale ha deciso di venderla, per destinare il ricavato all’assistenza – continua il prete – È stata valutata 115mila euro e, senza annunci, abbiamo avuto una ventina di richieste, anche con offerte superiori al valore. È stata comprata per 150mila euro”.
Scartate alcune ipotesi, il Consiglio ha cercato un investimento che rispettasse la volontà della donatrice e che resistesse al tempo. E la provvidenza è torna in azione. “Quando abbiamo cominciato a cercare l’alloggio, per il corridoio umanitario, ce ne hanno segnalato uno vuoto, che era stato di un ‘nonno’ della nostra comunità. La famiglia, non lo aveva messo in vendita, ma ha aderito al nostro progetto e ce lo ha dato a un prezzo molto vantaggioso”.
Siriani e mussulmani, provenienti da un campo profughi greco, gli ospiti si preparano a imparare nuovi usi e costumi. “Ospite è chi arriva, ma anche chi riceve – considera don Mario – Credo che loro arrivino con una grande fame di vita, di futuro per i loro figli. Noi ci mettiamo in ascolto del mondo che ci porteranno. E ci stiamo preparando”.
Il rischio più concreto, per chi ha lo status di esule, è che, uscito dai canali dell’assistenza, non abbia le chiavi per entrare nell’organizzazione sociale. Un pericolo che i corridoi umanitari puntano a scongiurare, tessendo una rete di persone che lavora per l’inserimento. “Saranno affiancati per 2 anni e dovremo condurli all’autonomia”, prospetta il sacerdote.
Oltre ad attivare le persone, la Regina Mundi si fa carico delle spese di sostentamento. “Abbiamo calcolato che, se 150 famiglie partecipano con 10 euro al mese ciascuna, possiamo mantenerli senza problemi – fa i conti don Mario – Ci sono ancora residui della vendita della casa e 6mila euro raccolti con la Quaresima di fraternità, più i fondi ricevuti con la mostra del pittore Massimiliano Ungarelli, che ha donato i proventi dalla vendita delle sue opere. Comune e Consorzio socio-assistenziale cooperano per gli aspetti istituzionali e burocratici, coinvolti da Paola. È stata lei a buttare il sassolino dell’accoglienza tramite Sant’Egidio”.
“L’idea di aprire un corridoio umanitario ce l’avevo da tempo – ammette Paola Rasetto, assessora alla Politiche sociali del Comune, chiamata in causa dal parroco – E’ assurdo che le persone debbano arrivare clandestinamente, per mare, rischiando la vita, quando ci sono iniziative organizzate, che tengono conto di tutti gli aspetti: della necessità di avere un posto dove stare, ma anche dell’opportunità di guardare oltre quel limite di tempo che abitualmente prevediamo per l’ospitalità dei profughi. Credo che questo sia il modo più giusto di accogliere la gente, aiutandola a integrarsi. E credo anche che, la provvidenza, se uno ci crede la vede!”.
Chi vuole farsi provvidenza può dare la propria disponibilità in parrocchia o via mail a
IL PROGETTO "CASA DELLA MUNDI"
Il progetto Casa della Mundi ha la finalità di accogliere una famiglia di profughi attraverso il corridoio umanitario coordinato dalla Comunità di Sant’Egidio. La nostra parrocchia e le persone che si sono rese disponibili a fare rete (in collaborazione con il Comune di Nichelino e il Cisa) hanno il compito di accompagnare questa famiglia verso l’autonomia. Si stima che questo progetto sia realizzabile in circa 2 anni. Per sostenere economicamente il progetto (partito con l’acquisto della casa di Via Aosta 8, grazie all’eredità della signorina Michelina Trucco) abbiamo bisogno del coinvolgimento di un buon numero di volontari e di donatori (ognuno secondo le proprie possibilità).Per questo motivo, vi proponiamo di compilare una scheda (form) per capire su quali risorse si possa contare.
Il form può essere compilato in modo anonimo e non è vincolante. Allo stesso tempo, è possibile lasciare i propri dati se si vuole continuare ad avere informazioni e/o offrire il proprio sostegno economico.
3 MODI PER DONARE
1) Tramite BONIFICO
INTESTATO A: PARROCCHIA MARIA REGINA MUNDI
IBAN: IT98T0883330650000170101237
BANCA: BTM Banca Territorio del Monviso
Filiale Nichelino
CAUSALE: Casa della Mundi
2) Lasciando la vostra offerta direttamente
nella cassetta profughi in chiesa oppure
presso l’ufficio parrocchiale.
3) Tramite SATISPAY, inquadrando dall’app del vostro smartphone questo QR CODE:
Comparirà quindi la pagina Sastispay della R. Mundi.
Si imposta la cifra e si digita su “Invia”.